regia
MARIO SGUEGLIA e GIANLUCA SOLI

con
MARIO SGUEGLIA
GIANLUCA SOLI
ALESSANDRO PROCOLI

aiuto regia
BENEDETTA COMITO

progetto fotografico
LUCA ROSSINI

giovedì 3 gennaio 2013

20 days to the show - THE ONE WITH... Fletcher non si è presentato al bowling - parte 3

Fottetevi voi e il vostro torneo truccato del cazzo


L’associazione  NoigiochiamoVoichefate fondata da  Mario Sgueglia, Gianluca Soli e Matteo Pianezzi nel 2008 produce:


L'odore assordante del bianco (di Stefano Massini) presentato nel 2008
Due Fratelli (di Paravidino) nel 2010


 e American Buffalo nel 2011


 

Dalla recensione di Rossana Calbi 
per American Buffalo stagione 2011/2012
 

"I tre personaggi hanno in questa regia tempi diversissimi che si concatenano bene tra di loro e che
rispecchiano i personaggi. 

Don, interpretato da Daniele de Martino, è pacato, moderato e tutto preso dalle sue cose, il suo tentativo di guardare agli altri non riesce ad andare oltre il suo naso, osserva Bob e Teach ed è incapace di rapportarsi con fermezza a entrambi. 

Lo incalza Teach, che è interpretato da Mario Sgueglia, indiscutibilmente bravo, sul palcoscenico, si agita, cammina e impreca le sue battute coinvolgendo il suo corpo per ogni sillaba pronunciata. Tutto nel suo fare è accelerato, figlio di qualcosa che lo fa sempre tirare su con il naso. 

Teach sarà il cataclisma per Don e poi per Bob.

Ma del resto anche Bob non pare molto sveglio, Gianluca Soli lo interpreta come distratto, con la testa tra le nuvole, incapace di badare a se stesso

Assolutamente inaccettabile per Teach che è l’esatto contrario.

Tre uomini e l’incapacità di muoversi legalmente, il furto e la compravendita di materiale rubato, anche il poker diventa motivo per rivendicazioni e per la frode, tre uomini che ci fanno ridere perché presentano in modo concentrato l’inabilità nell’andare avanti senza sotterfugi e compromessi sbagliati.


Quella di Gianluca Soli è la scelta di omaggiare l’America del cinema ricordandogli dove questo sia nato: nel teatro. 

Rimaniamo ammirati di come le giovani compagnie riescano a fare uno studio del passato ripresentando in chiave fresca dei capisaldi, mentre a oggi la maggior parte del teatro contemporaneo per sopravvivere deve tornare a presentare commedie insulse e senza credito."

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