regia
MARIO SGUEGLIA e GIANLUCA SOLI

con
MARIO SGUEGLIA
GIANLUCA SOLI
ALESSANDRO PROCOLI

aiuto regia
BENEDETTA COMITO

progetto fotografico
LUCA ROSSINI

venerdì 11 gennaio 2013

12 days to the show - THE ONE WITH... Teach porta ruthie a cena - parte 3

Tanto vale ... che pezzo di merda
vi ricordiamo che 

Martedì 15 gennaio vi aspettiamo al Lanificio 159
via di pietralata 159a Roma ore 19:30


per l'inaugurazione di 

AMERICAN BUFFALO - Una storia fotografica prima degli eventi  




Sin dal primo successo di American Buffalo nel 1975, David Mamet è stato
sempre considerato dalla critica un language playwright.
Gli è stata immediatamente riconosciuta una eccezionale maestria nel
forgiare dialoghi.

 
Non si tratta di una caratteristica o un’abilità fine a se stessa: il linguaggio
costituisce il tratto distintivo e caratteristico del teatro di Mamet
, tanto che sono stati coniati e sono entrati nell’uso corrente del gergo teatrale americano il nome Mametspeak e l’aggettivo mametesque
,

 

proprio a indicare un parlato scenico preciso e riconducibile a un canone dell’autore, ormai percepito come classico:


scambi di battute serrate, linguaggio crudo, se non addirittura scurrile, tipico di quei personaggi che si collocano ai margini della società urbana 

e che affollano le sue opere teatrali e cinematografiche più conosciute.

 

Questo Mametspeak, apparentemente così definito e uguale e se stesso, riserva in realtà molte sorprese, diverse varianti e persino evidenti ‘contraddizioni’ al suo interno, soprattutto nelle ultime opere (non a caso considerate poco mametesque dal pubblico). 

 

Un dono poetico e ritmico che Mamet ha mutuato istintivamente dalla musica e dalla sua capacità di ascolto, e che ha appreso dalla lezione di Stanislavskji, per il quale ritmo e azione coincidono. 

 

in questo modo il linguaggio dei suoi personaggi diventa qualcosa che va oltre il dialogo. Il linguaggio e il ritmo che il dialogo impartisce all’azione diventano la forma stessa del dramma.

 

tratto da  ASPETTI DEL LINGUAGGIO TEATRALE DI DAVID MAMET

Federica Faroldi


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